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Rimettere in moto la cultura: nell’appello al premier Draghi le proposte degli assessori di 12 città

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Protocollo unico, aperture dei musei anche nei week-end, costituzione di un tavolo permanente con gli enti locali. Queste le proposte che a un anno dall’inizio della pandemia, con le quali 12 assessori alla Cultura dei capoluoghi d’Italia si appellano al presidente del Consiglio, Mario Draghi, affinché si proceda al più presto a riaprire i musei e, gradualmente, tutti i luoghi della cultura.

Gli assessori Luca Bergamo (Roma), Filippo Del Corno (Milano), Francesca Leon (Torino), Ines Pierucci (Bari), Paola Mar (Venezia), Tommaso Sacchi (Firenze), Paolo Marasca (Ancona), Matteo Lepore (Bologna), Paola Piroddi (Cagliari), Eleonora De Majo (Napoli), Barbara Grosso (Genova), Mario Zito (Palermo) hanno interloquito nei mesi scorsi sia con il Ministero sia con Anci. Hanno ottenuto risultati concreti soprattutto per quel che concerne le garanzie riservate ai lavoratori della cultura.

Nel corso di un incontro in streaming gli assessori hanno avanzato le loro proposte. La prima riguarda la garanzia dell’apertura dei luoghi di cultura con un protocollo unico. Questo farebbe sì che le aperture siano sottratte al cambiamento dei colori delle diverse regione e zone, ovvero che siano irreversibili, in modo da poter fare vere programmazioni culturali, al netto, ovviamente, di nuovi quadri di grade gravità sanitaria emergenziale, garantirebbe la continuità del presidio culturale sul territorio, assicurerebbe il lavoro e fiducia.

La seconda richiesta è che i musei e i luoghi della cultura possano rimanere aperti anche nel weekend, nel rispetto di ogni norma prevista ad oggi per il contenimento del rischio sanitario e in attesa del protocollo unico. “Un intervento necessario – dicono – per la sostenibilità del lavoro culturale, per garantire la continuità nella conservazione del patrimonio, per consentire l’accesso ai luoghi di cultura a tutti i lavoratori del Paese, e quindi il pieno rispetto del diritto alla cultura”.

La terza proposta riguarda la costituzione di un tavolo permanente in dialogo con il Ministero e la creazione di un sottosegretariato alla Cultura con delega ai rapporti con gli Enti Locali per garantire la concertazione tra governo locale e centrale. Questo aprirebbe un dialogo costante con il Ministero e garantirebbe la concertazione di politiche culturali  tra Governo centrale e le Città, che si metterebbero a disposizione con spirito di servizio come interlocutori per la costruzione di politiche condivise e come portavoce delle istanze derivanti dai territori. Infine, gli assessori hanno auspicato la creazione di un fondo speciale destinato alla ripartenza delle città sul piano culturale.

 

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