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Misure anti-covid: Toscana e Campania zone rosse. Ecco come cambia da domenica 15 cambia la geografia delle restrizioni

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Toscana e Campania diventano zona rossa dopo Piemonte, Lombardia, Val d’Aosta, provincia di Bolzano, Calabria; Marche, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia passano nella zona arancione come già è successo per Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria; restano gialle Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto.

La decisione è stata assunta nelle ore scorse e il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha preparato l’ordinanza che cambia le restrizioni in alcune regioni a partire da domenica 15 novembre. La decisione è stata dettata dal monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute.

Ecco allora quali sono regole e divieti, oltre al “coprifuoco” in vigore in tutt’Italia dalle 22 alle 5:

nelle zone rosse è vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute; vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro.

Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici.

Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni.

Sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Sospese le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale. Sono chiusi musei e mostre; chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie.

– Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.

Nelle zone arancioni è vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione (salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza).

Sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza — cioè sarà possibile portare i figli a scuola, e andarli a riprendere — e sarà consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza;

è vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune ;

restano chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio.

Per circolare in Regione non sarà necessaria alcuna autocertificazione: nel caso in cui occorresse recarsi per motivi indifferibili in una Regione «rossa» invece sarà necessario averla, e la si può trovare qui.

Nelle zone gialle ci si può liberamente spostare – con mezzi pubblici e privati – sia tra comuni che verso altre regioni, a patto che anche queste siano nella zona gialla: si possono anche attraversare le zone rosse per raggiungere un’altra zona gialla.

I bar, i ristoranti, le gelaterie e le pasticcerie chiudono obbligatoriamente dalle 18.00 alle 5.00. Il consumo al tavolo è consentito, ma solo per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Chiusura totale invece di teatri, mostre e musei, sale bingo, centri scommesse e slot machine, anche in bar e tabaccai. Restano chiusi palestre e piscine. Aperti invece i centri sportivi.

Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di supermercati e alimentari, farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabacchi ed edicole.