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Turismo: con il green pass previsto un 32% in più di arrivi di stranieri

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Con un balzo del 32% rispetto allo scorso anno, sono in arrivo in Italia 14,9 milioni turisti stranieri fra luglio e agosto anche grazie al via libera del green pass Ue. E’ quanto emerge dalle proiezioni di Coldiretti su dati Bankitalia e Isnart in occasione del primo weekend di grande esodo estivo del 2021 favorito dall’arrivo del green pass in Europa.

Se le mete privilegiate sono le città d’arte ed il mare gli stranieri – precisa la Coldiretti –apprezzano molto anche le campagne italiane e prestano anche particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza.

Il ritorno dei vacanzieri dall’estero in Italia – aggiunge la Coldiretti – è strategico anche perché i visitatori stranieri hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Circa 1/3 del budget turistico è destinato all’alimentazione tra negozi, bancarelle pizzerie e ristoranti che sono stati gli esercizi più colpiti dalla pandemia Covid.

Proprio il turismo enogastronomico è uno dei punti di forza dell’Italia che – sottolinea la Coldiretti – può contare sul maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (314), 526 vini Dop/Igp e 5.266 prodotti alimentari tradizionali custoditi lungo tutta la Penisola da generazioni dagli agricoltori.

Grazie al cibo – sottolinea Coldiretti – l’Italia guida la classifica mondiale del turismo enogastronomico con la ricerca dei prodotti tipici che è diventata un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese che può contare sulla più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica dove è possibile trovare le eccellenze locali dei territorio (www.campagnamica.it).

“Dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà di ogni territorio” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “la necessità di valorizzare questo patrimonio anche per aumentare la spinta propulsiva del Made in Italy sui mercati esteri”.

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