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San Valentino, l’invito di Cia: “Bouquet italiano per aiutare il settore”

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Anemoni, ranuncoli, lilium, papaveri, gerbere e poi calendule, bocche di leone, garofani e fresie, con l’aggiunta di fronde verdi per l’addobbo. Sono questi i fiori per il bouquet Made in Italy che Cia-Agricoltori Italiani invita a donare nel giorno di San Valentino per risollevare un comparto messo in crisi dalla crisi pandemica. I numeri parlano chiaro, perché l’azzeramento di cerimonie ed eventi, secondo Cia, hanno fatto perdere circa 1,7 miliardi di fatturato.

Un bouquet di fiori locali, dal costo medio di 15 euro, spiega Cia, è sicuramente più fresco e profumato rispetto alle tradizionali rose e orchidee in arrivo al 90% da Equador, Colombia, Kenya, Etiopia Taiwan; fiori che, oltre a scontare i giorni di viaggio, hanno alle spalle una lunga conservazione nelle celle frigorifere.

Cia auspica che il 14 febbraio possa dare una boccata d’ossigeno al settore in una giornata dove si realizza abitualmente il 10% del fatturato annuo di produttori e commercianti. Secondo le stime dell’organizzazione si venderanno 25 milioni di fiori, con un giro d’affari di 80 milioni e una spesa media pro-capite di 30 euro. Il tutto con una domanda in leggero calo (-15%) rispetto alle pessimistiche previsioni. La contrazione della produzione internazionale dovuta alla pandemia ha favorito il fiore reciso italiano, diminuendo del 10% l’import estero.

Lo scenario del 2020 ha visto moltiplicarsi i tentativi di incrementare gli acquisti online, ma è ancora prematuro parlare di trend significativo sulla filiera. Ha suscitato, infine, molte perplessità fra gli addetti del settore la scelta di confermare la domenica ecologica a Roma nel giorno di San Valentino, limitando traffico e commerci in una delle piazze più importanti del Paese, nel giorno più redditizio dell’anno.

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