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Miglior Pampepato, tra tradizione e innovazione vincono in due: Anna Maria Pennacchi e Aurelia Alpini

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FERENTILLO (TR) – Si è svolta mercoledi sera, 11 dicembre, presso il Ristorante “Osteria del Trap da Umberto” a Ferentillo la seconda edizione della competizione “Miglior Pampepato tra quello tradizionale e quello innovativo” organizzato da Coldiretti donna impresa di Terni, Ciav, Camera di Commercio di Terni e Terre di san Valentino, quest’anno in memoria di nonna Morena, mamma di Umberto, recentemente scomparsa.

La giuria composta da Ivana Fernetti (Pasticceria Marchetti di Terni), Presidente del Comitato Produttori per l’Igp del pampepato, Agostino Lucidi, antropologo direttore del Cedrav, Enrico Bini, Presidente Ciav, Gina Vannucci, delegata Coldiretti Donna Impresa Terni e consigliera del Comitato Produttori Igp pampepato, titolare dell’agriturismo Casa Mattei di Arrone, Umberto e Carlo Trotti, ristoratori del medesimo ristorante ospitante, ha vagliato ed emesso il verdetto sui pampepati in gara.

La scelta dei migliori è stata piuttosto sofferta, la qualità rispetto allo scorso anno aumentata, segno di una maggiore attenzione nell’esecuzione del procedimento e nella scelta degli ingredienti. Due le finaliste nelle due categorie per la tradizione: Anna Maria Pennacchi e per l’innovazione Aurelia Alpini

Il primo già arrivato sul podio lo scorso anno è frutto di una ricerca materna e della collaborazione dei genitori, mentre per quanto riguarda gli ingredienti del secondo Aurella Alpini svela: “La merangola del mio giardino candita, succo, buccette pazientemente sminuzzate dall’amica Silvana, liquore alla merangola fatto in casa, noci del campo di Ampognano (fraz. di Frentillo) raccolte da mio marito e sbucciate da mio cognato con impasto fatto con mia sorella Emilia”.

Tra tradizione ed innovazione è chiaro che il cardine fondamentale è la famiglia e gli affetti. E’ il dolce per eccellenza che da noi fa ricodare il passato, i mesi freddi con il caminetto acceso, la parsimonia con cui si usavano gli ingredienti, le spianatoie di legno e le mani sporche di cioccolato.. ecco l’amore nell’impastare che dava e da quel sapore inconfondibile dei valori autentici che dobbiamo preservare nel tempo per i nostri figli.

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