Stretta del Governo per limitare il contagio da coronavirus. Il nuovo decreto firmato nella notte tra sabato e domenica allarga la zona rossa a tutta la Lombardia e a 14 province italiane di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.
LE MISURE NELLA ZONA ROSSA: nelle specifico nella Lombardia e nelle province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli e Asti l’ingresso e l’uscita da questi territori sono consentiti solo per motivi gravi e “comprovati”, di lavoro o di famiglia. Garantita la possibilità di rientro al proprio domicilio. Chi è in quarantena non potrà in nessun modo spostarsi.
L’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado, atenei e accademie e sospesa fino al 3 aprile. Esercizi di ristorazione e bar saranno aperti dalle 6 alle 18, sempreché il gestore sia in grado di rispettare “l’obbligo” di assicurare la distanza di sicurezza interpersonale nei locali, con la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. È disposta, inoltre, la sospensione degli esami per la patente di guida. Il decreto dispone la chiusura di palestre, piscine, spa e centri benessere. Le competizioni sportive all’aperto sono ammesse solo a porte chiuse. I centri commerciali dovranno essere chiusi nel week end. Le altre attività commerciali diverse dalla ristorazione potranno rimanere aperte a condizione che riescano a garantire la distanza di un metro fra i clienti. Chiusi inoltre i musei, centri culturali e le stazioni sciistiche. Sospesi i concorsi.
Sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Sospese anche tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, come grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.
Qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.
LE MISURE NEL RESTO DEL PAESE: L’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado e le università rimane sospesa fino al 15 marzo. Sospesi fino al 3 aprile i viaggi di istruzione e le gite scolastiche. Per tutto il territorio nazionale, è disposta la sospensione di eventi cinematografici, teatrali, eventi e spettacoli di qualsiasi natura “svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato”. Sospesa l’apertura dei musei, così come le attività di pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.
I gestori di attività di ristorazione possono continuare a tenere i locali aperti, a condizione che garantiscano la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, pena sanzione in caso di violazione. Stessa prescrizione per palestre e piscine: possono continuare a stare aperte a patto che i frequentatori siano distanti un metro gli uni dagli altri.
Si raccomanda di limitare, ove possibile, gli spostamenti delle persone fisiche ai casi strettamente necessari. Gli accompagnatori dei pazienti non possono permanere nelle sale di attesa dei pronto soccorsi. Anche l’accesso di parenti e visitatori nelle strutture ospedaliere è limitato. Chi è in quarantena preventiva o sia risultato positivo al virus non può muoversi da casa.
Sono sospesi matrimoni e funerali, congressi, meeting ed eventi in cui è coinvolto il personale sanitario. Il decreto prevede l’isolamento nelle carceri per detenuti sintomatici e dispone di svolgere i colloqui in modalità telefonica o video. Limitati i permessi e la libertà vigilata.
Come nella zona rossa anche nel resto d’Italia, qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.
Le aziende di trasporto pubblico dovranno adottare interventi straordinari di disinfezione dei mezzi.